La
perizia è un accertamento diagnostico o una valutazione richiesta a
fronte di specifiche esigenze e situazioni, in merito alle quali è
necessario un parere o giudizio clinico.
L’intervento peritale psicologico si colloca prevalentemente
all’interno del processo civile (ad esempio valutazione del danno
psichico, adozioni e affidamenti di minori, casi di interdizione e
inabilitazione); in generale ci si avvale dello strumento della consulenza
tecnica ogni qualvolta sussistano problematiche psicologiche o psicopatologiche
da analizzare o ci sia la necessità di un approfondimento diagnostico.
La perizia si esplica in un esame approfondito del soggetto o
dei soggetti coinvolti, atto a rispondere a specifici quesiti, attraverso una valutazione
diagnostica e prognostica che ne delinei un quadro complessivo ed esaustivo.
Tuttavia ciò non può limitarsi a fornire un’immagine statica e circoscritta
della situazione attuale, ma deve essere un’indagine a 360°,
in cui si approfondiscono le esperienze passate, i vissuti profondi, gli
affetti, le scelte e motivazioni e il sistema di relazioni in cui è inserito il
soggetto per poter ricostruire il percorso che egli ha fatto e comprendere chi
è e come si relaziona con il mondo esterno.
La perizia psicologica è un processo, fatto di colloqui, incontri ed
esami psicodiagnostici, in cui il consulente si trova spesso a
collaborare e confrontarsi con altre e diverse figure professionali che si
occupano del caso.
L’attività peritale infine è un’indagine di tipo valutativo-giudiziario, con
finalità e metodiche proprie e specifiche, e differisce quindi in modo
sostanziale dal lavoro clinico-terapeutico anche perché, accanto alle comuni
necessità etiche e deontologiche, la prima deve rispondere a specifici criteri
guida dettati dalla giurisprudenza.